Cosa ci sarà di così speciale in quella stanza? Cosa spinge così tanti ragazzi ad uscire di casa e ad attraversare la città per rinchiudersi lì dentro ore ed ore a studiare?

Stiamo parlando delle aule studio, semplici stanze piene di tavoli, sedie e cervelli fumanti!

Forse quello che c’è di così speciale è proprio quello che non c’è.

Sì, perché una delle caratteristiche più importanti di questi luoghi è la loro capacità di essere semplici, vuoti, privi di connessioni e “contaminazioni” continue con ciò che c’è fuori.

Nel vivere quotidiano dei giovani d’oggi, continuamente collegati e influenzati da ciò che succede attorno a loro, l’aula studio è un’opportunità per fermarsi, insieme ad altri studenti, e passare il pomeriggio in una stanza con un unico obiettivo: studiare. Non è cosa da poco! Proprio questo obiettivo condiviso rappresenta un elemento influenzante positivo, che come una forte corrente, riesce a coinvolgere e trascinare anche gli studenti più refrattari.

Così come ci sono tanti luoghi dove le persone si ritrovano per giocare, per lavorare, per stare in famiglia o per pregare, anche lo studio può avere il suo “luogo”: un posto riconosciuto, dove condividere insieme ad altre persone un “fare comune”. Oltre al clima di studio e alla riduzione delle distrazioni esterne è proprio questo “comune” che fa la vera differenza: la possibilità di confrontarsi, di lavorare insieme, di avere dei “compagni di viaggio” a distanza di gomito, pronti a confrontarsi su un esercizio o ad approfittare della compagnia per una pausa caffè. Questo diventare “squadra” stimola gli effetti positivi della preparazione in aula studio, che può permettere ai ragazzi di affrontare i libri con uno spirito di gruppo, col sorriso o anche solo con qualche sbadiglio in meno.

Al Centro Serenamente il progetto “aula studio” è l’esempio di come si può diventare squadra a partire dalla semplice condivisione di un tavolo per appoggiare il proprio libro. La nostra “ciurma” di studenti e maturandi ne sa qualcosa! I sorrisi, gli occhi vigili degli educatori e anche una semplice pacca sulla spalla sono diventati per loro una carica di energia per affrontare la fine dell’anno serenamente, verso una delle prime grandi sfide della loro vita: la maturità!

La nostra aula studio è diventata in questi mesi non solo una valida opzione per gli studenti, ma anche una vera e propria “famiglia” che raggruppa in un obiettivo comune ragazzi, insegnanti ed educatori. Una “famiglia” che, per definizione, altro non aspetta che di gioire per i risultati e le conquiste dei propri “figli”.

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