Siamo nel pieno delle tanto desiderate vacanze estive e, finalmente, gli studenti e le loro famiglie possono tirare un sospiro di sollievo senza dover fare i conti con lo “stress” dei compiti, delle interrogazioni, trascorrendo il proprio tempo dedicandosi ad altre attività e riappropriandosi anche dei ruoli di Genitori e Figli. Ruoli che sicuramente, dopo il lungo periodo di quarantena, hanno subito non pochi “stravolgimenti”: molti genitori, durante la Didattica a Distanza, si sono infatti ritrovati ad assolvere anche la funzione di insegnante, con tutte le complicazioni che ne conseguono e gli inevitabili scontri con i figli (soprattutto in età adolescenziale) che poi possono generare dei circoli viziosi, provocando un’insoddisfazione reciproca.

Per non parlare poi, dei bambini più piccoli che, se da un lato, sembrano aver apparentemente giovato di questo iper-coinvolgimento dei genitori, dall’altro, in alcune occasioni, si sono anche mostrati meno abili nello svolgimento dei compiti proprio allo scopo di far intervenire la mamma e il papà, a prescindere dalle loro reali capacità e necessità.

A distanza di quasi un mese dalla fine della scuola, proviamo dunque a tirare un po’ le somme… Seppur tanto desiderata, questa è indubbiamente un’estate anomala o perlomeno particolare, per i motivi che tutti ben conosciamo, ma anche perché abbiamo ancora poche certezze su come ripartire a settembre sui banchi di scuola. Ma questa è un’altra storia. Quello che più ci interessa adesso è riflettere sui risultati raggiunti, sulle possibili implicazioni future e su cosa possiamo fare nell’immediato.

Di sicuro tutte le scuole, chi in maniera tempestiva chi un po’ meno, si sono attivate per non lasciare soli i nostri studenti e le nostre studentesse, e gli Insegnanti hanno dato, come sempre, prova di grande impegno e dedizione. Indubbiamente, l’impegno da parte di tutti (scuola, famiglia, insegnanti, professionisti del settore) è stato fondamentale per non far perdere l’anno scolastico ai nostri ragazzi, nonché per sperimentare nuove competenze e abilità. Purtroppo, nonostante gli sforzi, la mancanza della relazione diretta con i compagni e i docenti, la situazione di lockdown (con tutto quello che ha comportato per ognuno di noi), ha inevitabilmente lasciato dietro di sé alcune lacune, soprattutto nelle discipline più difficili o che comunque risultavano già carenti nel primo quadrimestre.

Sappiamo che la Scuola, a partire da settembre, si prodigherà per dare la possibilità di recupero agli studenti che, per svariati motivi, sono rimasti indietro, ma possiamo già sfruttare questi due mesi di pausa estiva per rafforzare le conoscenze e competenze che non sono riuscite a consolidarsi durante quest’anno scolastico così travagliato.

Un pensiero va, in particolare, ai bambini che avevano iniziato la Scuola Primaria. Sappiamo tutti, infatti, quanto sia insostituibile il contatto umano e relazione per i più piccoli e che, nelle prime classi, si gettano le fondamenta per tutto il percorso di crescita personale e scolastica (come l’acquisizione e il consolidamento delle abilità di lettura, di scrittura e del calcolo).  Purtroppo, alcuni bambini, nonostante gli sforzi degli insegnanti e delle famiglie, in questi mesi non hanno avuto modo di consolidare alcuni di questi processi fondamentali. Pertanto, quello che consigliamo è di approfittare di questa pausa scolastica per restare “allenati”, consolidare e potenziare competenze e abilità. Tra le classi maggiormente penalizzate dall’interruzione della didattica in presenza, ci sono anche quelle di passaggio (cioè gli alunni che hanno finito la primaria o la secondaria di primo grado) che, sicuramente, possono trovare vantaggi nel ripassare alcune parti fondamentali del programma, rinforzando il proprio metodo di studio e preparandosi così ad affrontare la nuova esperienza scolastica in modo più sereno.

Non dimentichiamoci poi dei ragazzi e delle ragazze delle scuole superiori che hanno accumulato qualche insufficienza in una o più materie: anche se i debiti sono “sospesi”, sarà utile affrontare un bel ripasso per rimettersi in pari e per partire con più sicurezza il prossimo anno.

Sicuramente un’estate libera da studio è una prospettiva allettante, ma attenzione alle implicazioni negative che questo potrà portare il prossimo anno quando comunque vada, la scuola darà per assodati concetti e conoscenze dell’anno scolastico appena passato.

“Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi!”

​Dott.ssa Chiara Pulimeno

Specializzata in Psicopatologia dell’Apprendimento

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